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Un anno con Caritas 2015

PRIMIZIE
…come il fiore di mandorlo

La sorpresa. Ancora quando la natura dorme, alla fine di gennaio, andando nei campi o inoltrandosi nei boschi, ci si può imbattere in un albero che senza ancora mostrare foglie, sorprende mostrando fiori bianchi e rosacei: è il mandorlo. La fioritura del mandorlo infatti precede le foglie, e mentre tutti gli altri alberi stanno a malapena germogliando, con i suoi fiori annuncia che la primavera è vicina.
Il significato letterale del termine ebraico per mandorlo (saqed) è appropriatamente “uno che si svegli”. L’immagine del mandorlo evoca il risveglio e proprio per questo era chiamato “albero del risveglio”.

L’invito. Come per il mandorlo ci viene chiesto di svegliarci presto e di guardare la realtà con gli occhi del cuore. In ebraico mandorla è “luz”: fatto a forma di cuore. Per gustare il frutto della mandorla occorre rompere il guscio legnoso: così dobbiamo chiedere a Gesù che ci risvegli, perché possa rompere i nostri cuori duri, legnosi, ruvidi. Solo Lui è in grado di rompere quel guscio legnoso attorno al nostro cuore fatto di egoismo, di invidia, di orgoglio, di maldicenza, per poter gustare maggiormente il frutto del risveglio che è Lui, il Signore: «fissando lo sguardo in Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta» (Fil. 12,2).

La quotidianità. Cuore, occhi, mani, orecchie: un invito a vivere di primizia nella quotidianità. Quella dei gesti, dei segni è infatti una modalità connaturata alla funzione pedagogica della Caritas (Paolo VI). Gesti, segni, opere che, se assumono la natura di primizia, si fanno “parlanti” (Benedetto XIV per i 40 anni di Caritas Italiana, 2011).
“Un anno con Caritas 2015” prova a dar conto di come gli elementi distintivi dell’essere e operare di Caritas Diocesana di Brescia (con|te|sto, capillarità, compartecipazione, sinergie istituzionali, reti di prossimità) si siano fatti “parlanti” di un’attenzione alle comunità in cammino, alle persone con necessità, ai giovani, alle popolazioni ferite a causa di emergenze umanitarie; “parlanti” di una Caritas al lavoro per riscoprire (la sorpresa), aprire (l’invito), diventare (la quotidianità) primizia gli uni per gli altri. Affidiamo a Lui, Primizia, questo nostro cammino.

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