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Articolo pubblicato sul settimanale diocesano La Voce del Popolo

I pieni e i vuoti dell’accoglienza

di Stefania Cingia

In Italia sono entrati dallo scoppio della guerra 171.546 ucraini (dati Dipartimento Protezione Civile al 26/09/2022) e nel bresciano si contano quasi 9 mila persone; di queste, 276 sono accolte nei centri di accoglienza straordinaria (CAS), altre 52 sono nel Sistema Accoglienza e Integrazione (SAI), con altri nuclei famigliari in inserimento; infine, 9 sono inserite nell’ambito dell’accoglienza Emergenza Ucraina della Protezione Civile.*

L’accoglienza in Kemay

Quasi la metà delle persone ucraine inserite nel circuito dell’accoglienza sono sistemate in strutture gestite dalla Cooperativa Kemay per conto di Fondazione Opera Caritas San Martino: nello specifico, 106 persone ucraine attualmente vivono in appartamenti e strutture religiose (inserite nel bando prefettizio CAS) a Brescia e provincia, mentre 9 sono quelle ospitate nell’ambito del bando della Protezione Civile. Oltre a queste 115 persone, Kemay ha incrociato le storie di altre 51 persone in fuga dall’Ucraina che sono entrate nel progetto di accoglienza e che hanno successivamente deciso di lasciarlo per diverse ragioni.

Non sono solo i posti occupati quelli che pesano nell’accoglienza, ma anche i vuoti, quelle stanze cercate, trovate, sistemate e in attesa da mesi che qualcuno entri a dare vita. Nel giro di qualche settimana, dopo lo scoppio della guerra, diversi appelli all’accoglienza sono stati fatti e tanti privati, comunità e parrocchie hanno risposto mettendo a disposizione appartamenti o alloggi. Non tutti a oggi sono stati utilizzati. Un esempio: il bando della Protezione Civile, emanato con decreto n. 969 contenente l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per lo svolgimento di attività di accoglienza diffusa per persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Caritas Diocesana di Brescia, uno dei partner a livello nazionale di Caritas Italiana, ha raccolto la disponibilità delle parrocchie che prontamente si sono mobilitate per un totale di 86 posti. Di questi, a quasi 4 mesi dalla firma dell’accordo con tutti i soggetti coinvolti nel bando, sono solo 9 quelli occupati.

*dati al 18/10/2022

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