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Incontro Caritas Parrocchiali Vescovo Pierantonio Tremolada

In occasione dell’Incontro delle Caritas parrocchiali, consegnato al titolo 50 anni. In poche parole, il Vescovo Pierantonio Tremolada ha fatto propria la parola Caritas, assumendola come abbreviazione di Caritas Christi.

“Guardando a questi 50 anni e guardando anche avanti, quello che mi sta a cuore è che si capisca che Caritas è un’abbreviazione, perché la formula piena dovrebbe essere Caritas Christi. L’anima ultima, la sostanza di Caritas è il mistero di Cristo.

In un passo della seconda lettera ai Corinzi di San Paolo si dice, nella traduzione latina, Caritas Christi Urget Nos che vuol dire, tradotto in maniera un po’ precisa, la carità di Cristo, che è il suo amore, ci prende nel profondo e ci spinge, urget vuol dire questo, urge dentro e allora, ecco, vorrei dirvi, ma lo sapete bene, c’è un segreto nella Caritas, che è nascosto, perché la dimensione più vera della carità è interiore. Quello che si fa è l’espressione di quello che si sente dentro.

Voi della Caritas lo sapete, quando diamo un pacco, certo quel pacco è importante, ma è più importante il sorriso che lo accompagna. E il sorriso da dove viene? Ce l’hai negli occhi, nello sguardo, come guardi quella persona e lei lo capisce subito che quello che le dai non la mortifica perché è accompagnato da un sorriso e dagli occhi buoni e gli occhi, a loro volta, rimandano a qualcosa che non si vede di una persona, si intravede, che è il suo cuore, è quello che prova dentro. Ecco, è lì che interviene il mistero di Cristo.

Gesù, ricorderete nel vangelo di Giovanni, a un certo punto mentre è a tavola con i discepoli prima della passione usa un’immagine molto bella che è quella della vite e dei tralci e dice: “io sono la vite e voi i tralci, state attaccati a me come i tralci sono attaccati alla vite”. I tralci vivono perché c’è la linfa che li raggiunge e poi hanno frutto; se li stacchi dalla vite non producono niente e così è per noi. La carità, la Caritas è sua, è del Signore poi diventa realtà attraverso di noi.

C’è una dimensione – chiamiamola così, nel senso forte – spirituale della carità: ci impedisce di intenderla semplicemente come filantropia o un generale volersi bene, che dura perché non è emozione la Caritas, è impegno anche, però nasce dal profondo. Ecco, allora io direi così: non dimenticatevi mai che la Caritas è una abbreviazione e che la formula piena è Caritas Christi.”

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