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Nepal, terremoto 2015

Chi ha visitato il Nepal lo definisce come una Paese assolutamente da visitare, con panorami mozzafiato, ai piedi dell’Himalaya, ma anche città antiche, templi, accoglienza della popolazione…
Era il 25 aprile del 2015 quando un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito il Nepal. Un terremoto di questa intensità è accompagnato da numeri impressionanti che riescono tuttavia solo in parte a rendere l’idea della devastazione che può provocare una simile forza impressa alla terra da una natura madre e matrigna.

L’intervento della rete Caritas

L’impegno di Caritas Italiana è stato da subito quello di supportare la popolazione riuscendo a raggiungere oltre 300.000 persone dapprima con un sostegno nell’emergenza e poi nella progettazione di medio-lungo periodo. Anche Caritas Diocesana di Brescia si è collegata a questo intervento destinando da subito i 200.000 euro frutto della colletta indetta dalla CEI il 17 maggio 2015.
Nel tempo è anche maturato sul territorio bresciano un rapporto speciale con l’associazione culturale Versanti, un’associazione no profit che promuove per i propri soci, escursioni, trekking e viaggi, ma che da anni è impegnata anche sul fronte della solidarietà proprio con un progetto in Nepal.
Si tratta di un progetto umanitario della Rainbow Children Home di Pokhara, un orfanotrofio dove 40 bambini tra i 5 e i 18 anni hanno trovato “casa” e quindi soprattutto affetto, cibo, acqua pulita, istruzione, cure mediche e un luogo sicuro per crescere. L’orfanotrofio si regge grazie ai contributi di privati e l’opera di premurosi volontari: è stata creata anche una piccola azienda agricola per il fabbisogno alimentare del centro, mentre un laboratorio artigianale ed uno tessile servono per impiegare alcuni ragazzi e ragazze per la realizzazione di prodotti destinati alla vendita.
Dopo i sopralluoghi ultimati nel novembre 2016, si è scelto di agire su una prima priorità di intervento terminato entro il 2017: l’adeguamento e ampliamento del locale cucina e dei servizi igienici, danneggiati dal terremoto.
Successivamente, nel 2018, grazie anche ai fondi raccolti in occasione della Raccolta di San Martino 2017, si è deciso di finanziare l’acquisto di un terreno coltivabile per il potenziamento dell’azienda agricola dell’orfanotrofio, in modo da promuovere un’economia di sussistenza per l’orfanotrofio e la vendita delle eccedenze.