Rotta balcanica: tra progetti e domande

di Chiara Buizza

Data i primi di agosto la mail di Caritas di Banja Luka, per tramite di Caritas Italiana, relativa alla relazione narrativa e finanziaria del “Progetto Assistenza Invernale ai migranti nella Bosnia e Erzegovina Occidentale” a cui anche Caritas Diocesana Brescia ha preso parte. Il progetto promosso dalla Caritas della Diocesi di Banja Luka, grazie alla generosità registrata nel corso del 2021 (gennaio – settembre) dalla raccolta fondi con causale Emergenza Balkan Route, è stato sostenuto infatti da Caritas Diocesana nella misura di 80.000 euro (al netto di euro 11.000 inviati per l’acquisto di legna da ardere).

Gli interventi. Nei sei mesi di realizzazione del progetto (novembre 2021 – aprile 2022), che ha richiesto un investimento complessivo di 145.000 euro, gli interventi hanno riguardato il sostegno alimentare e l’assistenza socio-sanitaria ai migranti nei campi di Bihać (Borići e Lipa), di Miral vicino a Velika Kladuša (chiuso da maggio), così come ai migranti “nascosti” negli alloggi improvvisati tra case abbandonate e foreste del Cantone dell’Una-Sana (Bosnia e Erzegovina Occidentale). A tal fine, in collaborazione con la Croce Rossa di Bihać, è stata garantita loro assistenza medica attraverso la presenza di una infermiera e di un mezzo di trasporto adeguato. Complessivamente sono stati realizzati 719 interventi di primo soccorso. Oltre ai migranti in transito, sono stati inoltre assicurati aiuti anche alla popolazione locale (cibo per 150 famiglie e legna per 40 famiglie).

Il grazie. Così Milienko Anicic, direttore della Caritas di Banja Luka, nella lettera che accompagna la relazione di fine progetto: “A nome dei beneficiari – migranti e popolazione locale, e a nome della Caritas della diocesi di Banja Luka, mons. Komarica e a nome mio, vorrei ringraziare Caritas ltaliana e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo grande progetto di aiuto ai migranti, realizzato da Caritas Banja Luka. In una situazione in cui le autorità ufficiali della Bosnia ed Erzegovina non mostrano sufficiente attenzione per i migranti, cosi come per la povera popolazione locale, l’aiuto della Caritas è stato molto importante e non solo ha alleviato i bisogni attuali, ma ha anche contribuito ad alleviare le tensioni e possibili conflitti, che non erano pochi nel passato”.

Le domande. Leggere del bilancio positivo del “Progetto Assistenza Invernale ai migranti nella Bosnia e Erzegovina Occidentale”, se da un lato apre spiragli di speranza, dall’altro non può non alimentare domande: cosa sta accadendo sulla rotta balcanica, sul lungo corridoio di fuga (trappola) che parte dai confini turco-greci e giunge fino a Trieste? Al dramma di quello che sta accadendo, si unisce il dramma di non sapere: la Balkan Route, al pari di altre, sta rischiando di diventare una “rotta dimenticata”? Che il racconto di storie di erranze e di progetti di aiuto contribuisca a non distogliere l’attenzione.

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