di Chiara Buizza
Caritas Diocesana di Brescia si presenta in rete con una nuova veste grafica. Oltre a un’impostazione essenziale, quasi minimale, il sito www.caritasbrescia.it si rinnova nella scelta e nell’articolazione dei contenuti. Tra le novità, tutte da scoprire, la più rilevante: il punto di vista assunto. La struttura di navigazione del menù principale è costruita a partire da tre interlocutori privilegiati, costitutivi della prevalente funzione pedagogica di Caritas: le persone in necessità, le comunità, i giovani. La tradizionale presentazione delle attività (chi siamo, cosa facciamo) si accompagna infatti a una inedita organizzazione dei contenuti volti a facilitare la navigazione e l’accesso alle informazioni, ma anche ad avvalorare il “con-te-sto” che punteggia la scelta pastorale delle relazioni di Caritas Diocesana di Brescia.
A questo riguardo, in occasione della presentazione in anteprima del sito a dipendenti e collaboratori, Don Maurizio Rinaldi (coordinatore Area per la Società e direttore Caritas Diocesana di Brescia) così ha sottolineato: “Da parte mia cerco di leggere e d’interpretare ciò che avviene nella Chiesa, nel suo divenire, nelle forme grandi e piccole del suo rinnovamento, in ragione della sua vocazione e della sua missione, in ragione dello Spirito che la fa essere e divenire. Scriveva il cardinal Kasper sulla Chiesa come comunione: “L’ecclesiologia di comunione non vuole essere una teoria astratta lontana dalla realtà e dal mondo o addirittura una specie di ideologia ecclesiologica. Essa deve diventare concreta nella vita della chiesa e condurre ivi ad una approfondita comprensione della chiesa, […] nonché una sua forma comunicativa e dialogica rinnovata. Sotto questo aspetto sono necessari molti passi nel campo del rinnovamento ecclesiale. La chiesa soffre infatti attualmente di una carenza interna ed esterna in fatto di comunicazione”. Dunque un nuovo sito di Caritas Diocesana Brescia non significa una nuova strategia comunicativa, anche; significa soprattutto un passo in avanti nella comunione ecclesiale”.
Un piccolo gomitolo rosso distribuito ai presenti ha accompagnato queste parole. Un segno che porta con sé l’invito, on line e off line, a non perdere il filo, a costruire in rete una rete alimentata dall’uso responsabile delle parole, a tessere insieme una narrazione rinnovata della carità.