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Articolo pubblicato sul settimanale diocesano La Voce del Popolo

Nuova sede per il Rifugio Caritas

di Stefano Savoldi

Una nuova collocazione. Dopo un percorso durato 11 anni che ci ha visto cambiare più volte collocazione, quasi a testimoniare in luoghi diversi della città la presenza di questi fratelli feriti, il 12 settembre scorso il Rifugio Caritas ha lasciato la struttura di via della Garzetta, presso l’ex Seminario Vescovile, per trovare collocazione finale a Brescia in via Ardigò, nella struttura nota come Casa di accoglienza delle Suore Missionarie della Nigrizia.

In questa casa, le suore Comboniane erano arrivate nel 1989, aprendo qui il noviziato nel quale giovani donne, provenienti da paesi diversi, si sono preparate per la loro consacrazione religiosa e missionaria prima di ripartire per l’Africa, l’America Latina, il Medio Oriente: dal settembre scorso anche le due ultime sorelle hanno lasciato la casa. Gli ambienti della casa ancora profumano della spiritualità missionaria che qui per oltre trent’anni è stata respirata e condivisa nell’attività pastorale: la si incontra nei quadri appesi, nelle suppellettili provenienti da varie parti del mondo, nelle vettovaglie, nelle camerette arredate sobriamente.

Una progettualità da costruire. Nei molti sopralluoghi di questi mesi si sono avvicendate molteplici idee sulle potenzialità di questo luogo e le possibilità di utilizzarlo per l’accoglienza dei senza dimora. La scelta finale è stata però quella di iniziare piuttosto a viverlo questo luogo, ordinarlo quanto bastava per iniziare ad accogliere e accoglierci, per sistemarlo man mano.

Viverlo in primis con gli ospiti attuali e futuri (18 i posti disponibili) di questa che loro per primi, arrivando, hanno riconosciuto come “casa”, temporanea, ma casa, aiutandoci nel trasloco, nello sgombero di alcuni locali, appendendo nuovi quadri, immaginando come disporre i tavoli per la mensa.

Viverlo insieme ai molti volontari che in questi anni hanno accompagnato decine di ospiti del Rifugio e che hanno condiviso, con noi e con loro, fatiche, vissuti e speranze, chiamati ancor più ora ad immaginare nei nuovi spazi dei “laboratori occupazionali”.

Viverlo con i colleghi e le colleghe che, all’interno di Caritas e della cooperativa Kemay (ente gestore del Rifugio Caritas), si occupano in particolare delle persone in situazione di grave marginalità.

Una rete di sostegno. A rendere possibile la nuova collocazione e il nuovo corso del Rifugio Caritas, parte integrante del progetto H.SIAMO.CI (Fondo CEI 8×1000), hanno concorso un contributo del CeBS (Centro Bresciano Solidarietà) e la raccolta della Giornata del Pane 2021, realizzata in collaborazione con il Gruppo Panificatori di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale. A loro un grazie dovuto e riconoscente. A questo grazie si aggiunge quello ai tanti donatori che hanno contribuito e continuano a contribuire con offerte in denaro e in beni (vedi la rendicontazione semestrale Semplicemente Grazie) a sostenere l’esperienza del Rifugio e a percorrere la “via degli ultimi”.

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