di Gianbattista Treccani
La mensa popolare intitolata a Madre Eugenia Menni, avviata nell’anno 2000, distribuisce gratuitamente un pasto giornaliero alle persone che vivono in gravi condizioni di disagio, è aperta tutti i giorni della settimana, festività comprese, in orario del pranzo.
Negli ultimi anni di attività il numero delle persone che hanno avuto accesso è stato in costante aumento, ad oggi la media giornaliera ruota intorno ai 200. Nell’anno 2023 gli ospiti sono stati 1900 con una crescita rispetto all’anno precedente del 15%. In aumento gli italiani e il numero delle nazionalità di appartenenza (quasi 70).
Gli ospiti. Tante persone, ognuna con la propria storia, la propria individualità, la propria sofferenza e i propri sogni. Ricordo il giorno in cui si è presentato G. A. di 32 anni, parlava solo pashtu ma fortunatamente in mensa presta servizio civile un ragazzo originario del Pakistan e si presta volentieri a fare da interprete. Così capiamo che G. è arrivato a piedi dall’Afghanistan, mostra vari lividi sul corpo conseguiti in quasi tre anni di viaggio. È sorridente e dice che la nostra città gli piace molto.
Alla mensa è passato anche E. B. che con voce flebile e sguardo basso chiede un pasto. Abitava nella nostra provincia poi, in seguito alla separazione dalla moglie prima e dalla perdita del lavoro dopo, si ritrova nell’impossibilità di pagare l’affitto della propria abitazione e di conseguenza viene sfrattato. Alcuni giorni passati in albergo, altri da conoscenti; poi i soldi finiscono e si arriva alla Caritas a chiedere aiuto, con il dolore nell’anima e un nodo alla gola.
Come da sua consuetudine alle 12 arriva M. Y. ed è così tutti i giorni da anni ormai, M. si regge a malapena sulle gambe tanto è il peso dei suoi pensieri annebbiati dal vino. Una volontaria lo aiuta a sedere e sistema il suo bagaglio a terra vicino a lui. Forse è entrato saltando la fila all’entrata della sala, ma nessuno degli altri ospiti si lamenta, anzi, osservano con gratitudine la cura con cui i volontari servono il pasto al suo tavolo.
I volontari. Ecco, la mensa è un luogo dove ogni settimana operano 90 volontari. In totale sono 130, negli ultimi anni l’età media si è abbassata (nel 2023 è stata di 52 anni) perché sono aumentati i giovani sotto i 30 anni (l’anno scorso hanno prestato servizio circa 30 giovani, soprattutto femmine) e le persone in età lavorativa.
F. viene da alcuni anni un giorno alla settimana saltando il turno solo quando va in vacanza. Lavora e abita lontano, è un omone energico e di un’allegria contagiosa.
M., giovane lavoratrice a tempo pieno, viene il sabato; all’inizio del suo servizio pensava di venire saltuariamente poi ha trovato qualcosa che l’ha invitata a venire costantemente.
La mensa Caritas può essere vista come l’incontro di due realtà evidenziate da Papa Francesco in diverse occasioni: “un fiume di povertà attraversa le nostre città…” e “il volontariato è la fatica di uscire per aiutare altri…”.