di don Maurizio Rinaldi
Un compleanno non è mai solo il giorno della festa; è una torta da condividere insieme, è la memoria di un tempo trascorso del quale si vuole celebrare la luminosità, è la tradizione di un desiderio da esprimere; è un regalo da offrire e ricevere come riconoscenza di un percorso compiuto e di un tempo fecondo da attivare.
Caritas Italiana ha celebrato il 50° della sua fondazione a Roma, alla presenza di Papa Francesco, lo scorso 26 giugno; la Delegazione Lombarda delle Caritas diocesane ha condiviso la celebrazione del 2 luglio nel duomo di Milano; Caritas Diocesana di Brescia ha celebrato la ricorrenza presso il complesso monumentale di S. Cristo, alla presenza del Vescovo Pierantonio. “Ci vogliono i riti” scriveva Antoine De Saint-Exupery. Il 16 ottobre insieme alle Caritas parrocchiali della diocesi continueremo la festa, non solo per un rito di compleanno, anche, ma soprattutto attraverso l’attivazione di un percorso di discernimento per un presente responsabile e per un futuro fecondo.
Presso l’Istituto Paolo VI di Concesio, in comunicazione e comunione con tutti i gruppi Caritas presenti sul territorio diocesano, nella memoria del Papa bresciano che istituì Caritas, ci confronteremo per mettere a fuoco l’identità e il mandato di Caritas. Non da soli, in compagnia di chi ci aiuterà a riflettere sull’attuale contesto ecclesiale, sulla necessità di assumere per intero il contributo di Papa Francesco, nella interpretazione e nella declinazione delle vie e delle povertà da lui indicate nel suo messaggio.
Sull’orizzonte la serena certezza della incessante azione dello Spirito; la cinquantennale fede del popolo Caritas, sempre incipiente, nella prima fase di avanzamento e di sviluppo, ma anche nell’entusiasmo di voler crescere.
L’attivazione del sensus fidei del popolo Caritas vorrà essere espressione e risorsa di una sinodalità effettiva, per un mettersi in ri-forma, a partire dal basso, condizione sempre necessaria per un autentico avanzamento, nella considerazione del valore insuperabile della esperienza di chi vive la carità là dove la vita reale la invoca e la trova. Sarà l’inizio di un cammino da vivere e scoprire per un tempo sempre decisivo per il suo compimento attuale e definitivo.
L’invito per un caffè non si può mai rifiutare.