di Michele Brescianini
Come ogni anno, l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse di Caritas Diocesana di Brescia ha raccolto i dati della povertà accolta nel 2022 dalle diverse Caritas sul territorio Diocesano. Tra le linee di tendenza da attenzionare, quello relativo all’aumento dei lavoratori in situazione di povertà. Parimenti a quanto si sta constatando sul territorio italiano, anche nelle Caritas bresciane è in aumento l’accesso di persone che hanno un lavoro, ma con uno stipendio che evidentemente non è sufficiente per rispondere alle esigenze primarie proprio o del nucleo famigliare.
Per quanto riguarda il Microcredito sociale è interessante notare come diminuiscano le richieste per spese legate alla casa (utenze, affitti, spese condominiali) e aumentino invece quelle legate all’acquisto dell’automobile, per conseguire la patente, così da potenziare le possibilità lavorative. Infatti, nel 2020 il 74% dei beneficiari di microcredito faceva richieste per spese legate alla casa, nel 2021 il 59% e nel 2022 solo il 21%.
Analizzando i dati del Fondo Briciole Lucenti, emerge come l’importo medio, pari a 386 euro in un anno, per famiglia sia il più alto degli ultimi 4 anni, probabilmente a causa dell’importante aumento dei costi relativi alle utenze e anche all’inflazione sul cibo. Le persone che chiedono un sostegno economico sono in prevalenza senza un lavoro, ma se negli anni precedenti erano un 60% circa, nel 2022 si attestano sotto al 50%.
Particolarmente significativi sono anche i dati relativi agli ascolti dei diversi Centri di Ascolto. In particolare, dai 30 Centri di Ascolto della Parrocchie che utilizzano stabilmente il software Sincro, si registra una diminuzione dei disoccupati incontrati dalle Caritas, e un aumento dei lavoratori, che in particolare chiedono beni e servizi materiali.
Anche nel Centro di Ascolto Diocesano Porta Aperta si riscontrano le stesse peculiarità: aumentano gli uomini stranieri (sono 102 nel 2022, rispetto ai 70 del 2021 e ai 71 del 2020) e aumentano gli occupati.
In conclusione, quindi, se è vero che nel contesto bresciano il numero degli occupati è in crescita e si sta arrivando a un tasso di disoccupazione ai minimi storici, dall’altro le retribuzioni perdono potere d’acquisto, crescendo a un ritmo molto meno sostenuto di quello dei prezzi. Inoltre, i contratti di lavoro sono spesso precari e a tempo determinato, con scadenze brevi. Questo sarà un fenomeno che avrà la necessità di essere ulteriormente approfondito.
Per approfondire vedi: https://www.diocesi.brescia.it/societa/osservare/