di Chiara Buizza
È nella lingua dei segni che ha preso forma lunedì 7 marzo l’accoglienza presso il Centro Saveriano di Animazione Missionaria di 17 persone sordomute provenienti dall’Ucraina. A dare loro il benvenuto da parte della Chiesa bresciana era presente anche il Vescovo Pierantonio Tremolada. È questa la prima esperienza di accoglienza di profughi ucraini realizzata grazie a una cordata solidale a cui hanno preso parte, insieme a Caritas diocesana e alla cooperativa Kemay, i Missionari Saveriani, l’ENS (Ente nazionale sordi) di Brescia e il Comune di Brescia e che nel giro di pochi giorni ha già catalizzato la generosità di molti.
ACCOGLIENZA DIFFUSA. Proprio la via dell’accoglienza è stata intrapresa per prima da Caritas Diocesana Brescia. Così don Maurizio Rinaldi: “In prima battuta ci siamo attivati per gestire l’accoglienza di persone in fuga dalla guerra chiedendo alle Parrocchie e a tutti coloro che avessero a cuore la pace di mettere a disposizione spazi per l’accoglienza. In questi giorni molte sono state le chiamate e le disponibilità raccolte, persino superiori alle aspettative e alle possibilità di gestione da parte di Caritas Diocesana Brescia e per suo tramite della cooperativa Kemay, anche a fronte di un quadro delle responsabilità istituzionali ancora in via di definizione”. Anche il Vescovo Tremolada nell’appello ad “aprire le porte” (7 marzo 2022) ha nel contempo riconosciuto le generosità operosa dei bresciani. In molte comunità infatti l’ospitalità a chi fugge dalla guerra non si è fatta mancare ed è stata l’occasione per mettere già a disposizione spazi, disponibilità, talenti e unire le forze per realizzare in proprio esperienze di accoglienza, condividendo e organizzando in loco, con le amministrazioni comunali e le realtà del territorio, risposte creative, solidali, anche a fronte dell’incertezza rispetto ai tempi di accoglienza.
RACCOLTA FONDI. Accanto alla via dell’accoglienza, Caritas Diocesana di Brescia ha promosso anche una raccolta fondi, in cordata con Caritas Italiana a sostegno delle Caritas nazionali in Ucraina (Caritas Ucraina e Caritas Spes) e delle Caritas Nazionali vicine (Caritas Ungheria, Caritas Slovacchia, Caritas Bulgaria). Dal lancio della campagna, la raccolta fondi è in fermento: dal 28 febbraio al 4 marzo sono stati raccolti euro 41.000 e si moltiplicano anche le iniziative a sostegno, come per esempio My precious. Artisti per i rifugiati, mostra performance promossa da Bunkervik – Comune di Brescia il 20 marzo. [Per continuare a sostenere la raccolta fondi: Causale: EMERGENZA UCRAINA c/c postale n° 10510253 intestato a Caritas Bresciana; c/c bancario intestato a Diocesi di Brescia – Ufficio Caritas presso BPER BANCA, IBAN: IT 65 L 05387 11205 000042708650, c/c bancario intestato a Fondazione Opera Caritas San Martino – ramo Onlus presso Banca Intesa Sanpaolo, IBAN: IT 82 C 03069 09606 100000002695.]
AGGIORNAMENTO. Accanto all’’impegno ad aggiornare delle novità rispetto allo stato dell’arte dell’accoglienza e della raccolta fondi (vedi www.caritasbrescia.it), per essere maggiormente puntuali nella gestione delle risposte è stata attivata una mail dedicata: emergenzaucraina@caritasbrescia.it e un numero di telefono: 345 144 6756 (attivo dal 11 marzo).