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Articolo pubblicato sul settimanale diocesano La Voce del Popolo

Tra cielo e terra, là dove la vita chiede

di don Maurizio Rinaldi

Raggiungeremo a breve Brescia centro e ci troveremo all’interno della Chiesa Cattedrale. Il 16 di ottobre 2021 è stata la circostanza con la quale abbiamo voluto iniziare un percorso che ha continuato e che vorrebbe continuare il prossimo 5 di novembre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso la cattedrale della nostra diocesi. Riprenderemo il nostro itinerario in questa circostanza e sarà ancora “Insieme, per una civiltà dell’amore”.

Condivido con voi tre motivi per come e perché esserci.

Primo. Esserci ognuno, sarà fondamentale, nel cuore della diocesi, per essere insieme Chiesa. Sarà necessario che ognuno sia presente, personalmente; mi riferisco ad ogni membro delle caritas parrocchiali; implicati ognuno in una risposta personale di fede, nessuno può demandare ad altri ciò che lo riguarda e, nell’assetto di Chiesa, nessuno può far mancare il suo contributo alla comunità credente, in ragione di un “Corpo” che, completo di ogni sua parte, “vive” il suo vincolo con il “Capo”, Cristo.

Secondo. Aggiungerei un secondo motivo. Esserci insieme, è necessario, nel cuore della Chiesa, per continuare ad essere discernimento sinodale. Insieme, portatori del proprio sentire personale, non potremo non essere che espressione della comunità dalla quale proveniamo, del gruppo caritas nel quale operiamo. E non potremo non essere che insieme alle altre caritas, alle altre comunità di fede, in ragione di una ecclesialità che ci fa uno, nella chiesa diocesana. Solo insieme potremo vivere e continuare ad essere chiesa sinodale, in un discernimento che vorrà restituirci un “di più” di Dio, di noi stessi e di Regno, nella direzione di una autenticità che desideriamo e di cui necessitiamo.

Terzo. Esserci tutti, nel cuore della chiesa, sarà dovuto, perché insieme e soltanto insieme potremo essere una risposta di carità vera alle povertà attuali. Insieme, nel segno di ciò che ci specifica, non solo nel fare rete in senso strategico, ma nella comunione che ci ispira nel vissuto che sente vivo l’amore di Cristo che ci qualifica. A partire da ciò, potremo corrispondere all’amore che ci è chiesto rispetto alle povertà di sempre e soprattutto alle povertà inedite e attuali.

Cuore. Infine, per tre volte ho ripetuto “nel cuore della Chiesa”; la chiesa cattedrale ospiterà questo evento e ne siamo riconoscenti. Altrove ciò è già avvenuto; se la spiegazione facile di questa locazione non può banalmente risolversi nella moda strategica del momento, di più cogliamo ciò forse come un segno dei tempi, come il bisogno di una chiesa che è da sempre, ed oggi più che mai, alla ricerca di una unità integrale interiore, tra ciò che celebra e ciò che è. Chiesa e Carità, non una senza l’altra, impossibile! Per questi tre motivi vi invito ad esserci; non resteremo “chiusi”, ma condivideremo il sogno di una “civiltà dell’amore”, per sognare insieme il sogno di Dio, della chiesa e dell’umanità, per essere insieme là… dove la vita chiede.

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